In queste settimane siamo stati letteralmente travolti da una tempesta inattesa, un evento che ha sconvolto le nostre vite.
Il propagarsi del nuovo Coronavirus ha provocato per prima cosa un’emergenza sanitaria e irrimediabilmente, a ruota, un grande problema economico.
Vorrei esprimere la mia vicinanza a chi ha perso i propri cari, a chi sta male, a chi vive difficoltà economiche.
Il mio ringraziamento e la mia ammirazione più grandi vanno a chi si trova a combattere questa guerra in prima linea: a tutti coloro che in questo momento stanno dedicando la propria vita alla cura dei pazienti.
Inoltre non posso dimenticare tutti i lavoratori che, con notevole impegno, stanno consentendo la nostra sopravvivenza, garantendo la sicurezza e i servizi essenziali.
Ad oggi siamo tutti chiamati ad una grande responsabilità, perché ciascuno, con il proprio comportamento, può contribuire realmente a fermare la pandemia, permettendo un rientro più rapido alle attività abituali.
Abbiamo l’occasione per cambiare il nostro stile di vita.
Siamo di fronte ad un patogeno nuovo, che ancora non conosciamo, ed è anche per questo motivo che le informazioni che ci arrivano sono spesso contraddittorie e generano in noi insicurezza. Tutto ciò è assolutamente normale, ma non deve gettarci nel panico. È utile rimanere informati, senza essere ossessionati dalle notizie che si susseguono.
È certo che la trasmissione della malattia avviene con facilità, anche da parte di soggetti asintomatici, che sono apparentemente sani, o perché sono nella fase di incubazione o perché non avranno mai una forma così importante da indurre il sospetto di una positività.
Inoltre nessuno di noi sa quale sia per ciascuno l’evoluzione della malattia in caso di contagio. Sicuramente le persone più fragili sono più a rischio di perdere la vita, ma nessuno ha la capacità di predire quanto importanti potrebbero essere le manifestazioni e quale decorso possa seguire.
Da qui deriva la necessità dell’isolamento e della limitazione dei contatti interpersonali, per ridurre la circolazione del virus il più possibile.
Ad oggi, in assenza di terapie specifiche e di un vaccino, è impensabile commettere leggerezze, perché questo potrebbe compromettere direttamente la nostra vita e quella dei nostri cari.
Dall’inizio di questa vicenda, ho impiegato le mie energie per mettere in sicurezza pazienti, collaboratori, familiari e amici, lottando per reperire i dispositivi di protezione individuale, garantendo il servizio di ambulatorio per le emergenze e le patologie importanti o urgenti, eseguendo visite ma anche interventi.
Adesso sento il bisogno di dare alcune indicazioni per affrontare questo momento difficile.
- Restare a casa il più possibile
- Uscire solo per necessità reali e impellenti: lavoro, acquisto di generi alimentari e di farmaci, visite mediche, urgenze indifferibili
- Mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone (1-2 metri)
- Quando si esce indossare sempre una mascherina chirurgica per evitare di contagiare gli altri, coprendo bene naso e bocca ed evitando di toccare la parte esterna della mascherina o di metterla e toglierla continuamente, perché questo vanificherebbe i suoi effetti protettivi e aumenterebbe il rischio di contrarre la malattia
- Lavare frequentemente le mani con acqua e sapone oppure, in mancanza di questa possibilità, usare gel su base alcolica
- Non toccare occhi, naso e bocca con le mani
- Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcool
- Osservare il distanziamento sociale, restando lontani il più possibile, soprattutto dalle persone più fragili (anziani, soggetti con patologie) e aiutandole comunque portando loro la spesa o i farmaci: in questo momento la lontananza è il dono più utile e altruista verso le persone che amiamo
- Cogliere l’occasione per vivere la casa in modo diverso: riordinare, pulire, leggere, ascoltare musica, guardare film e documentari, cucinare qualcosa di nuovo, fare movimento, giocare con i propri figli
Ora veniamo a qualche indicazione più specifica.
- Se si hanno febbre o sintomi respiratori restare in casa e contattare il proprio medico di famiglia, la guardia medica o i numeri messi a disposizione dalla Regione
- Evitare l’autocura: non assumere nessun tipo di farmaco senza indicazione medica
- Non sospendere le terapie in corso, di qualsiasi tipo, anche quelle dermatologiche, senza avere contattato il Curante e/o il Dermatologo
- Approfittare per curare più attentamente la propria persona e in particolare la pelle, sfruttando il maggior tempo a disposizione
- Se si esce, ovviamente solo per quello che è importante e indifferibile, anche se ci si affaccia al balcone di casa o ci si reca in giardino, ricordare di applicare sempre il filtro antisolare protettivo
- Se si notano cambiamenti nelle lesioni cutanee, contattare il Dermatologo di riferimento per un consiglio
- Se si ha bisogno di una visita medica, anche specialistica, non esistono controindicazioni, purché la necessità sia attentamente valutata con il proprio medico
Purtroppo, anche in questo momento di emergenza, i pazienti continuano ad ammalarsi, non solo di COVID‑19, e ad avere bisogno.
Noi ci siamo, anche solo per un colloquio telefonico o un consiglio!